lunedì 18 maggio 2009

LA WALKMOBILE

Nel 1975 l'ingegnere civile austriaco Hermann Knoflacher ha sviluppato la Walkmobile, o Gehzeug, una cornice di legno indossata da un pedone con lo scopo di occupare la stessa quantità di spazio di un automobilista. La walkmobile è uno strumento di protesta contro il primato delle automobili in città che permette di visualizzare facilmente l’irrazionalità del traffico urbano a motore e la sua eccessiva occupazione di suolo.
L'esperimento di Knoflacher è stato ripetuto in diverse metropoli del mondo, dall’Austria alla Tailandia, dimostrando le potenzialità territoriali delle aree urbane senza automobili.

Dal 1975 Hermann Knoflacher è stato professore alla Vienna Univesity of Tecnology e dal 1985 direttore dell' Istituto per la pianificazione dei trasporti e del traffico presso l'Università Tecnica di Vienna. Ha fornito un contributo fondamentale per il Sanfte Mobilität, il movimento attivista tedesco per i Trasporti Sostenibili.

domenica 22 febbraio 2009

VADO A LAVORARE IN SURF

Nell’estate del 2008 i quotidiani britannici pubblicano una curiosa notizia. Stufo delle ore di coda nel traffico e dei mezzi pubblici sovraffollati di Londra, l’inglese Andy White ha scelto di usare la tavola da surf per recarsi al lavoro. Dopo aver ottenuto il permesso dalla guardia costiera, ogni giorno percorre otto chilometri sul Tamigi, in circa due ore sino al garage di un amico, dove lascia la tavola, si lava e si veste, per poi proseguire a piedi il tragitto fino all'ufficio situato nella City. Originale esempio di mobilità sostenibile che promuove la balneazione e navigazione urbana. We love you, Andy!

venerdì 9 gennaio 2009

ACTIONS: WHAT YOU CAN DO WITH THE CITY

Il Canadian Centre for Architecture (CCA) presenta Actions: What You Can Do With the City, una mostra con 99 azioni di attivismo urbano volte a stimolare cambiamenti positivi nelle città contemporanee di tutto il mondo.
Actions: What You Can Do With the City documenta e presenta progetti specifici di variegati e molteplici gruppi di attivisti il cui personale coinvolgimento ha innescato un radicale cambiamento nelle città contemporanee. Questi motori umani di cambiamento includono architetti, ingegneri, professori universitari, studenti, bambini, religiosi, artisti, skateboarders, ciclisti, root eaters, pedoni, dipendenti municipali e molti altri che rispondono alla domanda di cosa può essere fatto per migliorare l’esperienza urbana con sorprendenti e spesso scherzose azioni.

Le 99 azioni selezionate includono progetti relativi alla produzione di cibo e soluzioni di agricoltura urbana; la pianificazione e creazione di spazi pubblici per rinforzare l’interazione sociale; il riciclaggio di edifici abbandonati per nuovi propositi; l’uso di spazi urbani come terreno da gioco come per esempio il calcio, l’arrampicata, lo skateboarding o il parkour; l’uso alternativo di strade per camminare o linee ferroviarie come parchi; il design di abbigliamento per oltrepassare barriere urbane, per riposare su panchine o scivolare sulle ringhiere e altri ancora.

La mostra inoltre offre la possibilità di segnalare le proprie azionidi attivismo urbano attraverso il sito Internet ufficiale della mostra, generando nuovi stimoli e creando visibilità alle azioni di tutto il mondo.

Actions: What You Can Do With the City 26 November 2008 - 19 April 2009 Canadian Centre for Architecture 1920 Baile Street, Montreal, Quebec, H3H 2S6

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martedì 18 novembre 2008

BIG CAR SHORT DICK

Big Car Short Dick sceglie la via dell’attivismo urbano per reagire contro l’invasione dei Suv sulle strade, “per sensibilizzare contro l'inquinamento, per promuovere una mobilità sostenibile e per diffondere un modo essenziale di vivere.”

Basta scegliere un adesivo, individuare un Suv, guardarsi intorno e appiccicare l’adesivo.
Un’azione semplice, apparentemente irriverente e volgare, ma i Suv lo sono molto di più.

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martedì 4 novembre 2008

GUERRILLA GARDENING


Il Guerriglia Gardening è un movimento di attivisti che occupano un pezzo di terra abbandonato per coltivare piante e fiori, “spinti dal desiderio e dal bisogno di ridare vita a zone degradate della metropoli, trascurate dal corso degli interessi del momento e lasciate in stato di abbandono”*. Nato in un piccolo quartiere di Manhattan chiamato Loisaida negli anni Settanta con l’appropriazione di un fatiscente lotto privato e la trasformazione in giardino pubblico da parte di un gruppo di artisti e cittadini; dopo trentacinque anni lo spazio è ancora un giardino curato dai cittadini, che gode della protezione del Dipartimento Parchi della città. A questo, nel tempo, si sono aggiunti centinaia di altri common gardens e ancora oggi nascono nuovi giardini e parchi in tutto il mondo. I giardinieri coltivano e gestiscono autonomamente gli spazi verdi occupati, non solo coltivando, ma anche organizzando iniziative coinvolgendo il quartiere e le scuole elementari, aggiungendo al Guerrilla Gardening un'importante funzione sociale e culturale.

*Michela Pasquali, I giardini di Manhattan. Storie di guerrilla gardens, Bollati Boringhieri, Milano 2008.

mercoledì 29 ottobre 2008

BIG JUMP


Un tuffo simbolico nei fiumi e nei laghi, organizzato contemporaneamente in tutta Europa, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla qualità delle acque e il recupero della balneabilità. E’ il Big Jump, campagna europea di European Rivers Network (ERN), realizzata principalmente nelle grandi città, invita i cittadini a riappropriarsi dei propri fiumi facendo semplicemente il bagno. Un gesto naturale e usuale fino a 30 anni fa, ma che oggi, con le acque fortemente inquinate, rappresenta un urlo di sgomento e di protesta. Il dissenso è rivolto principalmente alle amministrazioni locali invitandole a considerare i fiumi non più come vuoto urbano, ma come risorsa naturale preziosa e ad attivarsi in programmi di depurazione per riportare la balneazione nei fiumi di città.

Il prossimo tuffo collettivo è previsto per il 12 luglio 2009.

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lunedì 20 ottobre 2008

PARK(ING) DAY



Il 19 settembre 2008 si è tenuto il Park(ing) day, l’evento con epicentro a San Francisco, dove attivisti, artisti e cittadini di tutto il mondo occupano e trasformano per qualche ora un posto auto di un parcheggio momentaneamente libero, in un piccolo parco pubblico, con tanto di erba, alberelli e panchine, per il relax dei pedoni e dei ciclisti. Pagano regolarmente il parcheggio esibendo il biglietto alle forze dell’ordine e, una volta scaduto, smontano il giardino per sparire velocemente con biciclette attrezzate con carretti per trasportare le varie parti dell’”aiuola mobile” verso un altro parcheggio libero.
L’azione del Park(ing) è stata inventata nel 2005 da REBAR, un gruppo di creativi, designer e attivisti che operano a San Francisco e che detengono tutt’ora i diritti sulla licenza creativa.

E’ un gesto di dissenso verso la mobilità urbana delle grandi città dove impera il mezzo a motore che costringe la pianificazione a sacrificare spazi verdi e pubblici in favore di parcheggi e super strade.

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